PROGETTI E REALIZZAZIONI
Il superamento della geometria non si attua sul piano geometrico,
ma lavorando su relazioni, flussi, percezioni sensoriali.
Progetto di complesso residenziale
DCA Diego Caramma Architecture
Arogno (TI) – Svizzera
2016
Arogno sorge in Val Mara, ad un’altitudine di 609 m. s/m, ai piedi del Monte Sighignola, nella parte occidentale del massiccio del Generoso. In pochi chilometri si raggiunge il valico di Lanzo d’Intelvi e quindi l’omonima valle, ricca di piste ciclabili immerse nella natura e di punti di interesse e monumenti di una certa rilevanza. Il paese di Arogno, per le sue caratteristiche architettoniche e paesaggistiche, è stato segnalato come villaggio di importanza nazionale dall’ISOS (Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere). Si situa a circa 15 Km da Mendrisio e da Lugano ed è servito comodamente da un servizio di autopostale. Situati sulle sponde della valle si possono individuare ancora molto chiaramente i numerosi terrazzamenti utilizzati in origine per la coltura della vite e dei cereali.
Il sedime è classificato, nell’ambito del Piano Regolatore (PR), all’interno della zona residenziale RSI. Dal punto di vista morfologico si caratterizza come terreno terrazzato, con un dislivello tra la strada comunale e il confine a monte di circa 14 metri. Malgrado i parametri di PR consentano edificazioni con altezze fino a 8,6 metri, l’intenzione è stata quella di proporre un manufatto che si potesse adagiare al terreno riproponendo in tal modo l’originario carattere terrazzato, affinché i raccordi del terreno con i sedimi confinanti potessero essere mantenuti senza subire sostanziali alterazioni. Optare per il parziale interramento dell’edificio ha permesso di farlo emergere, nella parte a monte, per soli 1,5 metri, annullando di fatto la percezione del manufatto da quel punto. Per chiunque si trovi ad osservare l’intervento da monte, infatti, non noterà altro che giardini pensili terrazzati, attrezzati a verde e superfici di legno, caratterizzati dalla presenza di patii organizzati in modo da garantire un’adeguata luminosità e areazione agli ambienti più incassati. Osservando l’edificio dalla strada d’accesso comunale o da distanze maggiori emerge immediatamente l’intenzione della sua reintegrazione dal punto di vista paesaggistico, rifuggendo dalla concezione di edificio isolato e autosufficiente per proporsi come organismo in grado di integrarsi e vibrare nell’ambiente.