GLI ALTRI PROGETTI
Il superamento della geometria non si attua sul piano geometrico,
ma lavorando su relazioni, flussi, percezioni sensoriali.
Progetto di concorso
DCA Diego Caramma Architecture
Guastalla (RE) – Italia
2008
Ing. Orlando Izzo
Elysium Srl – Busto Arsizio (VA)
Il bando di concorso richiedeva una struttura capace di ospitare eventi sportivi di varia natura e quindi polifunzionale. In particolare l’impianto doveva essere dimensionato per essere omologato dal CONI per poter disputare incontri di basket nell’ambito del campionato di serie C, e contenere un campo di pallamano di dimensioni 20 x 40 metri. Oltre a ciò, venivano richiesti 4 spogliatoi indipendenti e un locale in cui inserire un campo di allenamento per la boxe. Il sedime su cui bisognava operare era quello a ridosso della linea ferroviaria della cittadina e, quindi, in prossimità del tracciato delle antiche mura demolite nel corso degli ultimi decenni del XVII secolo. Rispetto al contesto, la ferrovia assume il ruolo di un elemento urbano lungo il quale, idealmente, il tracciato delle antiche mura della città (distrutte nelle ultime decadi del XVII secolo) e il nuovo palazzetto si specchiano, concretando la loro reciproca relazione. Da ovest, infatti, la morfologia del nuovo edificio assurge a metafora allusiva del tracciato murario. Ma in luogo di una cesura, si propone di catalizzare le forze paesaggistiche attraverso una piattaforma polifunzionale caratterizzata in modo tale da stabilire, tra interno ed esterno, una fluidità spaziale che determina tra i due poli di riferimento un rapporto ambivalente, sicché la piattaforma stessa si prospetta quale soglia alla relazione a differenti scale: nel rapporto tra corpo e spazio, e nel rapporto tra l’edificio e il paesaggio circostante, anche e soprattutto attraverso il richiamo simbolico alle preesistenze e alle sedimentazioni storiche. Il collegamento pedonale con la città è garantito prolungando l’attuale cavalcavia ferroviario. La piattaforma polifunzionale – che ospita gli ingressi dell’edificio, i servizi, gli spogliatoi degli atleti, le tribune, una grande terrazza panoramica, e tutto ciò che il bando di concorso richiede – è pure l’elemento che definisce con precisione le dimensioni dell’involucro del palazzetto. Quest’ultimo è concepito lavorando sul principio della generazione dinamica delle forme e si ispira direttamente alle ricerche di Étienne – Jules Marey (1830 – 1904), il fisiologo e ricercatore francese che studiò i movimenti ideando strumenti e tecniche per la loro registrazione e rappresentazione. È esattamente sotto il segno e l’ispirazione di Marey che l’involucro del palazzetto, costruito secondo precisi rapporti di sezione aurea, si presenta come la traduzione tridimensionale di un’azione di movimento, quale potrebbe risultare registrando l’attività motoria di un atleta. Del resto, uomo e architettura sono processi complementari di un insieme creativo inseparabile, tanto che la dinamica del movimento umano e quella dell’architettura si compenetrano.